Il Neurofeedback è un metodo teoricamente e scientificamente fondato, che utilizza la tecnologia informatica per promuove la crescita personale agendo sull’attività metabolica della corteccia cerebrale.
Come funziona: lo specialista in Neurofeedback pone sulla testa della persona dei piccoli sensori (elettrodi), che rilevano l’attività elettrica del cervello e la traducono in un tracciato elettroencefalografico (EEG). Sulla base del livello di attività delle onde cerebrali registrato, viene strutturato un piano di allenamento (training) delle funzioni cerebrali.
Durante il training, la persona viene invitata a effettuare dei compiti piacevoli davanti a uno schermo (osservare un video, fare un videogioco, ascoltare della musica), mentre uno o più elettrodi posizionati sullo scalpo e collegati a uno specifico software rilevano i cambiamenti nell’attività cerebrale. Ad ogni cambiamento recepito dagli elettrodi, corrisponde un feedback quasi istantaneo da parte del computer, che modifica l’attività in corso (ad es., interrompe il segnale sonoro). Il cervello usa tali feedback per imparare a regolarsi nella direzione dello stato desiderato. Grazie all’allenamento opportunamente strutturato, il cervello diventa più flessibile e maggiormente in grado di adattarsi alle difficoltà. La persona sperimenta un ritrovato benessere.
Il Neurofeedback viene utilizzato per il trattamento di una grande varietà di condizioni, in persone di ogni età, tra cui:
Il Neurofeedback rinforza il potere del cervello e aiuta a sviluppare la forza di volontà. Trova perciò interessanti applicazioni nel sostegno alla peak performance, cioè nelle prestazioni eccellenti che sono richieste a varie categorie professionali: atleti, artisti, manager e professionisti con ruoli di alta responsabilità.
I protocolli di Neurofeedback, applicati alla peak performance, migliorano l’efficienza cognitiva, in termini di attenzione e concentrazione, mentre inducono uno stato ottimale di regolazione emotiva. Ciò riduce lo stress, migliora la qualità del sonno, rilassa la mente e aumenta la consapevolezza. Il ritrovato equilibrio fisico e sensomotorio potenzia la resistenza e la resilienza degli alti performanti.
Il Neurofeedback si è rivelato anche efficace nell’incrementare la capacità di immersione nella situazione (essere “in the zone”) e nello stimolare la creatività, facilitando la produzione artistica e il livello di intuizione.
Il dolore acuto è una risposta naturale del corpo che informa della necessità di prendersi cura di una ferita o di un trauma. Il dolore cronico si presenta quando il segnale di dolore permane a lungo dopo la ferita originale. Altre volte, il dolore cronico si associa a malattie (ad es. oncologiche) o, ancora, può avere cause sconosciute. Gli organi sensoriali, la spina dorsale, il cervello a livello sia corticale che sottocorticale, così come il sistema endocrino e quello immunitario, sono tutti coinvolti nel dolore e lo amplificano. Ciò si riflette in disturbi a vari livelli: umore, energia, memoria, concentrazione, interesse sessuale (libido), comportamento e tolleranza allo stress. La persona con dolore cronico si sente allora depressa, oppure in ansia e spaventata, perché non riconosce più il proprio corpo e sente di non poterlo gestire come prima.
Il Neurofeedback può essere di grande aiuto in tali situazioni, perché agisce modificando le modalità con cui il cervello registra ed interpreta il dolore. Indipendentemente da quanti segnali di dolore arrivino al cervello, il Neurofeedback permette di attenuarne la percezione.
I benefici del Neurofeedback per il dolore cronico: